Anime e bullismo secondo me

Il bullismo è pesante e se lo si affronta può finire in due modi: la situazione che già vivete peggiora e decidete di finirla o risolvete e iniziate a vivere come avreste sempre voluto fare. Io sono riuscito a superarla con l’aiuto di amici e anime, soprattutto gli ultimi, dato che in quelli potevo, in qualche modo arcano, percepire la vita di altri dalla loro prospettiva. 
Alcuni di questi mi hanno insegnato che il mondo non fa schifo come pensavo, anzi, è così bello che non restarne abbagliati è difficile! Con Naruto e Tokyo Ghoul ho capito che, anche se il destino ti butta a terra con una brutalità inaspettata, non devi mai perderti d’animo, dato che lì fuori, da qualche parte, troverai il tuo posto nel mondo e potrai affidarti a persone che ti aiuteranno ad uscire dal buco profondo in cui ti trovi.
Recentemente ho anche visto Jaku-Chara Tomozaki-kun in cui si narra la vicenda di un ragazzo che passa il tempo sui giochi e la sua capacità di socializzare diciamo che non è delle migliori; detto questo lui vede la vita reale come un gioco di m…a nel quale il suo personaggio è debole e malformato, per poi rendersi conto che non aveva ancora provato a giocare alla vita reale e allora decide di provarci, migliorando gradualmente il suo personaggio. Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu racconta di un hikikomori reso tale dalle svariate ondate di bullismo sia fisico sia psicologico, nel quale mi sono anche un po’ immedesimato; ma dopo essere stato cacciato di casa salva due ragazze da morte certa per poi reincarnarsi in un bambino, in un mondo in cui esiste la magia e nel quale decide fermamente di non ripetere gli errori commessi nella vita precedente, tutto bello direte? Beh no, lui ha ancora troppi traumi causati dal suo passato e per questo lo si vede restio ad uscire dai confini di casa sua, data la sua esperienza nella vita passata.
Ma gli anime mi hanno aiutato nell’ultima fasi delle superiori e non prima, dato che il mio bullismo ha inizio in terza elementare, causato sia dalla mia etnia sia dal fatto che apprezzavo maggiormente la compagnia delle ragazze di quella maschile che consideravo rude.
Ma gli amici in questo percorso travagliato mi hanno alleviato le sofferenze e ne sono uscito, anche se mi restano alcuni limiti: il fatto di socializzare con i nuovi compagni o persone a me estranee mi dà un senso di oppressione tale che vorrei scappare e tornarmene nel mio luogo sicuro, cioè camera mia. 
L’insicurezza e la timidezza non sempre mi consentono di interagire come vorrei, ma altre mie caratteristiche sono rimaste invariate, come la mia gentilezza verso il prossimo, la mia premura nel cercare di aiutare chi sta passando ciò che è successo a me.
Posso dire che sono quasi guarito da tali ferite, quasi…

Cordius

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